Un articolo di Giulio Silenzi
Nonostante io la pensi diversamente da Fini, ritengo ignobile l’attacco che sta subendo. Un attacco mediatico e politico tipico dell’involuzione del confronto politico che negli ultimi anni sta trasformando la democrazia in Italia. Casini ha parlato di “squadrismo intimidatorio” nei confronti del Presidente della Camera. Come non essere d’accordo, quando l’uso della stampa, dei giornali di Berlusconi (Il Giornale) o filo berlusconiani (Libero) e della Tv, è ormai diventato strumento di “sterminio politico” delle persone che non si allineano o che osano fare delle critiche forti. Tanti gli esempi: il caso di Boffo, direttore dell’Avvenire, reo di criticare il premier sulla vicenda delle escort; il giudice Mesiano che per la sentenza Mondadori è stato messo alla berlina per il colore dei calzini; Veronica Lario, la telefonata Fassino- Consorte, i dossier su Caldoro ecc. ecc. Insomma l’avversario di turno va distrutto e Libero e il Giornale sono gli esecutori. Ritornando a Fini, devo dire che a me il suo intervento in otto punti sulla vicenda della casa monegasca, ha convinto. Infatti, non si parla di soldi pubblici né di corruzione né di vantaggi personali per Fini. In Italia, però, non basta più essere onesti. C’è una decadenza che fa dello scoop, del dossier, l’arma per vincere ogni resistenza e ecco allora che i garantisti si trasformano in persecutori. Così, si sta massacrando la democrazia per come l’abbiamo conosciuta finora. Colpire Fini, il Presidente della Camera, la terza carica dello Stato, per colpire tutti quelli che non si schierano con Silvio. Il messaggio è chiaro, si tratta di lotta senza esclusioni di colpi. Al centro come in periferia! Anche in provincia di Macerata lo stile non cambia. Certamente i mezzi e le possibilità non sono quelle di Berlusconi che non ha mai risolto il conflitto di interessi, ma il modo di agire è lo stesso. Mi è capitato recentemente di leggere la risposta che il centro destra di Civitanova ha dato al Presidente degli Albergatori, che pur essendo stato in passato, e forse lo è ancora, un simpatizzante berlusconiano, si era permesso di criticare pubblicamente insieme ai gruppi consiliari dell’opposizione di Civitanova, le scelte -a mio dire scellerate- della zona Ceccotti (parcheggi e cubature). Invece di entrare nel merito delle osservazioni è stata tirata fuori una vicenda che riguarda i parcheggi dell’Hotel del Presidente degli Albergatori: “tu ti permetti di criticarci? Noi ti attacchiamo sulle tue cose personali”. Insomma si è risposto nel classico stile berlusconiano, come spesso fanno i vari Marinelli, Brini e company che invece di entrare nel merito delle questioni e delle critiche che vengono argomentate, scelgono sempre l’attacco sul piano personale esprimendo giudizi personali. In questo modo si cerca di intimidire l’avversario; chi vorrebbe fare delle critiche, infatti, ci pensa dieci volte prima di farlo perché spesso, grazie anche ad una stampa a volte compiacente, ci si ritrova risucchiati in una polemica che cerca di delegittimarti, di infangarti, di distruggerti. E’ quello che a livello provinciale si è tentato di fare con esposti o cavalcando vicende, sulla scia di fatti di cronaca ( es. rifiuti e “Operazione Ragnatela” ) , facendo allusioni o lasciandosi andare in accuse infondate pur di generare dubbi e veleni nei confronti degli avversari politici. Così i “berlusconi di provincia” Capponi e soci, cercano di far tacere chi muove loro delle critiche o attenta ad un potere che vorrebbero consolidato e inattaccabile. Va detto però, che,viste le poche voci che si levano anche nel centro sinistra, un certo risultato forse lo stanno ottenendo…
Nonostante io la pensi diversamente da Fini, ritengo ignobile l’attacco che sta subendo. Un attacco mediatico e politico tipico dell’involuzione del confronto politico che negli ultimi anni sta trasformando la democrazia in Italia. Casini ha parlato di “squadrismo intimidatorio” nei confronti del Presidente della Camera. Come non essere d’accordo, quando l’uso della stampa, dei giornali di Berlusconi (Il Giornale) o filo berlusconiani (Libero) e della Tv, è ormai diventato strumento di “sterminio politico” delle persone che non si allineano o che osano fare delle critiche forti. Tanti gli esempi: il caso di Boffo, direttore dell’Avvenire, reo di criticare il premier sulla vicenda delle escort; il giudice Mesiano che per la sentenza Mondadori è stato messo alla berlina per il colore dei calzini; Veronica Lario, la telefonata Fassino- Consorte, i dossier su Caldoro ecc. ecc. Insomma l’avversario di turno va distrutto e Libero e il Giornale sono gli esecutori. Ritornando a Fini, devo dire che a me il suo intervento in otto punti sulla vicenda della casa monegasca, ha convinto. Infatti, non si parla di soldi pubblici né di corruzione né di vantaggi personali per Fini. In Italia, però, non basta più essere onesti. C’è una decadenza che fa dello scoop, del dossier, l’arma per vincere ogni resistenza e ecco allora che i garantisti si trasformano in persecutori. Così, si sta massacrando la democrazia per come l’abbiamo conosciuta finora. Colpire Fini, il Presidente della Camera, la terza carica dello Stato, per colpire tutti quelli che non si schierano con Silvio. Il messaggio è chiaro, si tratta di lotta senza esclusioni di colpi. Al centro come in periferia! Anche in provincia di Macerata lo stile non cambia. Certamente i mezzi e le possibilità non sono quelle di Berlusconi che non ha mai risolto il conflitto di interessi, ma il modo di agire è lo stesso. Mi è capitato recentemente di leggere la risposta che il centro destra di Civitanova ha dato al Presidente degli Albergatori, che pur essendo stato in passato, e forse lo è ancora, un simpatizzante berlusconiano, si era permesso di criticare pubblicamente insieme ai gruppi consiliari dell’opposizione di Civitanova, le scelte -a mio dire scellerate- della zona Ceccotti (parcheggi e cubature). Invece di entrare nel merito delle osservazioni è stata tirata fuori una vicenda che riguarda i parcheggi dell’Hotel del Presidente degli Albergatori: “tu ti permetti di criticarci? Noi ti attacchiamo sulle tue cose personali”. Insomma si è risposto nel classico stile berlusconiano, come spesso fanno i vari Marinelli, Brini e company che invece di entrare nel merito delle questioni e delle critiche che vengono argomentate, scelgono sempre l’attacco sul piano personale esprimendo giudizi personali. In questo modo si cerca di intimidire l’avversario; chi vorrebbe fare delle critiche, infatti, ci pensa dieci volte prima di farlo perché spesso, grazie anche ad una stampa a volte compiacente, ci si ritrova risucchiati in una polemica che cerca di delegittimarti, di infangarti, di distruggerti. E’ quello che a livello provinciale si è tentato di fare con esposti o cavalcando vicende, sulla scia di fatti di cronaca ( es. rifiuti e “Operazione Ragnatela” ) , facendo allusioni o lasciandosi andare in accuse infondate pur di generare dubbi e veleni nei confronti degli avversari politici. Così i “berlusconi di provincia” Capponi e soci, cercano di far tacere chi muove loro delle critiche o attenta ad un potere che vorrebbero consolidato e inattaccabile. Va detto però, che,viste le poche voci che si levano anche nel centro sinistra, un certo risultato forse lo stanno ottenendo…
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